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LARCOBALENO A DISTANZA

Costruito con voi

di Cinzia Miano, Cristina Bonzi, Franco Sirianni, Silvia Gioia, Silvia Grado, Lucile Serra -- equipe educativa della Cooperativa «larcobaleno» di Bollate

Il nome della nostra cooperativa, anche se senza apostrofo, riporta col pensiero a tutte le volte che questo simbolo è stato preso in prestito e a quante iniziative ha donato il nome. In questi giorni vediamo balconi pieni di arcobaleni colorati e non possiamo non sentirci ancora più vicini, anche se lontani. L’arcobaleno, che è nel nostro logo da più di vent’anni, ora diventa simbolo di speranza per tutti, anche per noi.

“L’emergenza sanitaria è a livello nazionale”.
“Il Centro Socio Educativo (CSE) e il Servizio di Formazione all’Autonomia (SFA) per le persone con disabilità devono rimanere chiusi”.
“Gli utenti saranno a casa, noi operatori potremo incontrarci”.
“No, non potremo incontrarci, dovremo lavorare da casa”.
“Gli educatori professionali potranno usufruire della modalità lavorativa dello smart working”.
“Educatori professionali e smart working? Cosa possiamo fare?”.
“Programmiamo”.
“Partecipiamo a dei corsi di formazione”.
“Scriviamo progetti e bandi”.
“Ci incontriamo ogni mattina su Skype e facciamo riunioni di équipe”.

Ed eccoci qua, chi l’avrebbe mai detto che nel giro di qualche settimana la distanza sociale, sulla quale tanto stavamo lavorando con la nostra utenza, sarebbe divenuta “Distanza Pubblica” e anche di più.

Passano tre giorni, i progetti sono scritti, la terminologia curata, le schede osservative completate… ma mancano di energia.

La programmazione è fatta, individualizzata, di gruppo… ma qualcosa non ci convince.

I corsi di formazione online valutati uno per uno… ma nessuno di noi ha l’entusiasmo giusto per iscriversi,

Ogni mattina ci incontriamo via Skype e parliamo di PEI, di obiettivi individualizzati, di pre-requisiti lavorativi, di scale di valutazione… ma continua a mancare qualcosa.

Ci manca la MOTIVAZIONE… perché mancate VOI…


Che date vita alla progettazione, che riempite la programmazione di senso e concretezza, che ci date l’impulso per continuare a formarci… che ci avete abituato a rituali che scandiscono anche il nostro tempo…

La relazione educativa è al centro del nostro lavoro quotidiano e non possiamo farne a meno per troppo tempo, senza rischiare di perdere il senso autentico della nostra professione. Non possiamo permettere che questa situazione porti con sé il rischio, oltre che di contagio, di un isolamento sociale dal quale sarebbe difficile venir fuori.

Ed ecco allora che decidiamo di provare a costruire con voi un “LARCOBALENO A DISTANZA” attraverso l’uso di strumenti tecnologici, che mai come in questo momento ci sono d’aiuto.

Dunque proprio come una grande squadra ci siamo organizzati con utenti, familiari e volontari, per tenerci in contatto, ognuno col proprio ruolo e con compiti precisi. Prendiamo palla e rilanciamo l’azione…un’azione educativa. Cellulari, tablet e computer sono diventati gli strumenti grazie ai quali abbiamo continuato a tessere la nostra rete, fatta di legami, di obiettivi educativi, di buone abitudini.

Dopo l’équipe quotidiana su Skype…

Si parte tutte le mattine con il video, inviato con whatsapp, del consueto appello, senza far mancare le raccomandazioni rispetto alla giornata

Vengono ricordate le attività domestiche quotidiane e si lanciano sfide a cui si risponde con foto sempre più curate.

Quotidianamente tutti gli educatori organizzano video chiamate di gruppo affinché la parola sia ascoltata e le emozioni possano incontrarsi.

I volontari e specialisti iniziano a partecipare alle nostre attività via facebook mandando video, messaggi audio e proposte.

“Larcobaleno a distanza” comincia a prendere forma…

E riparte, esattamente da dove si era fermato.

Ricominciano gli esercizi di risveglio corporeo, il laboratorio di teatro, le attività di autonomia e abilità domestiche, tutto a distanza… ma tutto autentico e tutto costruito passo per passo insieme a voi, modalità di lavoro che è sempre appartenuta a larcobaleno.

Abbiamo trovato famiglie che ci hanno sostenuto, incoraggiato, consigliato; famiglie che ci hanno fatto entrare nelle loro case e che abbiamo fatto entrare nelle nostre, con la porta chiusa, ma le menti aperte; abbiamo sperimentato una vicinanza e una intimità nuove, nonostante anni e anni di conoscenza reciproca.

Abbiamo visto genitori attenti a sperimentarsi in questo linguaggio nuovo, a mettersi in gioco con noi, nonostante le fatiche, le difficoltà, la preoccupazione, ma con tanta voglia di andare avanti insieme.

Il gruppo whatsapp è diventato più libero, non solo comunicazioni di servizio, ma condivisione della vita, della quotidianità.

E per chi non possiede questi strumenti? Non possiamo far altro che chiamare, far sentire la voce e la nostra vicinanza, che comunque possono squarciare il velo della solitudine.

Questa esperienza ci insegna che la solidarietà è un’arma potente e vincente di fronte all’apparente isolamento a cui siamo costretti; ci permette di sentirci vicini anche se distanti.

Stay tuned… con “larcobaleno a distanza”

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