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LA NOSTRA FESTA DI PRIMAVERA -

"C'È UN FIORE PER TE"

In questa emergenza sanitaria tutti noi ci siamo dovuti reinventare all’interno delle mura domestiche. Professionalmente abbiamo dovuto riprogettare un intero servizio a distanza senza far venir meno l’attenzione e la vicinanza che abbiamo sempre cercato di mettere nel nostro lavoro.


Sorprendentemente l’educativa a distanza, seppur con i suoi limiti, funziona: una programmazione ricca di attività, appuntamenti telefonici annessi a videochiamate, laboratori creativi che coinvolgono anche le famiglie, insomma con impegno e passione siamo riusciti a riproporre un progetto soddisfacente e completo.


C’è una variabile però che ricorre puntualmente ogni giorno, una domanda a cui noi educatori spesso fatichiamo a rispondere: “quando ci vediamo?” o “quando riapre il Centro?”. Con l’avvio della Fase 2 i servizi continuano a rimanere chiusi all’utenza, ma l’equipe educativa ha deciso di abbattere coscienziosamente la barriera della distanza ed organizzare una festa di primavera dal titolo: “C’è un fiore per te”.


Tale proposta si configura come un’iniziativa nata dall’esigenza di educatori, utenti e famiglie per iniziare a stabilire un timido contatto e un assaggio di ritorno alla normalità.


La Fase 2 ha permesso a tutti di mettere il naso fuori dalla porta di casa ed incrociare altri sguardi diversi da quelli familiari, sguardi a volte difficili da decifrare perché l’uso della mascherina rende il tutto più complicato. Più facile però è riconoscere uno sguardo amico, uno sguardo conosciuto, lo sguardo dei nostri utenti e delle loro famiglie le quali in questo lungo periodo di educativa a distanza si sono rivelate e confermate partner fondamentali della relazione.


Dopo esserci confrontati in equipe su diverse possibilità, abbiamo deciso la modalità per offrire a tutti la possibilità di vedersi e ridurre le difficoltà e i limiti di spostamento: saremo noi educatori ad andare porta a porta organizzando un mini tour facendo tappa sotto il balcone di ogni utente. Ad ogni fermata consegneremo un piccolo dono floreale, una profumata e colorata begonia, grazie anche alla collaborazione della Floricoltura Palma, ovviamente armati degli ormai inseparabili amici mascherina e guanti. 


La conferma che l’iniziativa fosse di successo l’abbiamo avuta dai tanti sorrisi (anche gli occhi possono sorridere) che sono comparsi sui volti dei ragazzi quando, sorpresi, ci hanno visto arrivare sull’uscio della porta di casa. Emozionanti sono stati anche gli sguardi commossi delle famiglie che ad ogni tappa ci hanno accolto con gioia e calore. 


Questa esperienza ha saputo donare un reciproco e sereno sorriso.

L’intervento educativo messo in atto ha voluto dire che possiamo essere una presenza attiva, ha cercato di infondere un messaggio di positività e speranza, ha permesso di meglio comprendere la singolarità con cui ognuno sta reagendo a questa difficile situazione.


Il lavoro educativo è un lavoro di ricerca ed è quindi nostro compito cercare continuamente percorsi nuovi e creativi, come è nostro dovere anche leggere le situazioni che ci troviamo di fronte per poter poi elaborare ed offrire proposte educative che maggiormente si adattino alla persona, senza mai perdere di vista la globalità della stessa. Non esiste una ricetta uguale per tutti, ma esiste un lavoro di squadra dove i componenti al suo interno, in questo caso i professionisti dell’educazione, siano competenti e coesi nell’avere un’unitarietà di intenti e che facciano della relazione l’arma più potente e vincente, assieme ad una ricca dose di buon umore.


Per concludere, la domanda iniziale rimane ancora in sospeso: al momento non sappiamo quando potremo ripristinare le regolari attività, ma con questa iniziativa speriamo di aver ridotto la malinconia, riportato un po’ di senso di realtà ed accorciato le distanze. Sicuramente sarà un bel ricordo condiviso di cui tutti faremo tesoro.

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